“Non si finisce mai di scoprire Edimburgo”
Due giorni. Ho ancora due promettentissimi per gustarmi Edimburgo di giorno e di notte. Sicuramente il Festival di Edimburgo aiuta a godersi questa città che, ora dopo ora, mi appare sempre più interessante e desiderabile (anche per lunghi soggiorni di studio o lavoro). Mi alzo ad un ora indegna per un viaggiatore curioso ma ottima per chi ha esagerato la sera precedente con Whisky, discorsi e birra. Alle 10.30 mi sveglio e faccio in tempo a salutare Heidi che se ne torna in Australia. Dopo pochi minuti entra in stanza in nuovo roommate. Kolar è russo, non sembra per niente simpatico e liquida sia me che Ricardo con quelle che non sembrano essere battute:
Io: Hey man, where are u from?
Kolar: Russia and, yes, it still exist.
Io: … Ehm, Ok, i feel great for that. Are u travelling alone?
Kolar: Yes but i have a girlfriend.
Ricardo: He didin’t ask u your ass, man.
Kolar: Nice to meet u my new strange latins friends. Guys, now i’d like to sleep. Bye
Si getta sul letto, vestito, sotto le coperte e inizia a ronfare. Io e Ricardo ci guardiamo, facciamo spallucce, scuotiamo la testa. “Russian… Tsk“. A proposito di Ricardo, tra di noi è stato “amore” (giusto per ribadire la mia eterosessualità) a prima vista. Ricardo ha 27 anni, viene da Sao Paolo e sta facendo il tirocinio per la specializzazione medica in oncologia, è al suo primo viaggio in solitaria, mi confida che gli mancano gli amici perché è sempre stato abituato a spassarsela in gruppo, è stato una settimana a Londra e ora si è dato alla Scozia per un’altra settimana. Starà con me tutti e tre i giorni, ma da buoni amici intelligenti non staremo insieme di giorno così che uno possa fare i giri che preferisce.
Ricardo, il Paulista col vizio del Whisky
Esco dall’ostello senza sapere effettivamente cosa fare. Dal basso della mia arroganza pretendo di aver già visto tutto ciò che Edimburgo aveva da offrirmi. Mi sento un po’ spaesato, un capitano senza bussola, un riccone senza obiettivi da conquistare. Vago per qualche chilometro nei soliti luoghi dei giorni precedenti pensando a quanto io sia stato stupido a riprendere 2 giorni ad Edimburgo. Arrivo anche a pensare di tornare indietro all’ostello e di passare lì la mia giornata/serata. Fortuna per me e fortuna anche per voi che leggete, le paranoie del momento si rivelano appunto, del momento. Giro l’angolo di High Street e vengo attirato da alcune persone che merendeggiano con passione in mezzo ad alcune illustri tombe, ho un nuovo obiettivo. Fare una foto a questa cosa apparentemente inutile e di scarso interesse.
Dopo essermi un po’ coccolato, facendomi coraggio: “Guarda Filippo che in realtà puoi sempre andare al castello… Su, Su” il mio orizzonte inizia a farsi un po’ più chiaro. Il viaggio è un fenomeno sociale di indubbia profondità e si merita tutti gli studi ad esso connesso. Psicologia, Antropologia, Sociologia e Sessuologia, viaggiare significa affrontare determinate scelte, molto più frequenti rispetto alla vita di tutti i giorni, che ti portano in luoghi di cui non abbiamo familiarità e che, a volte, abbiamo l’arroganza di pensare di averla. Ci vuole equilibrio mentale per viaggiare, ci vuole senso critico, umiltà e voglia di apprendere e di cambiare. Ho visto moltissime persone viaggiare senza fare chilometri e ancora più persone fare migliaia di chilometri senza viaggiare. Un consiglio che mi sento di dare a chi sta leggendo è questo: Non guardare al viaggio come un semplice bene/servizio da acquistare, come una medaglia da aggiungere alla tua bacheca. Non portarti dietro la tua casa come una dannata tartaruga, accetta di cambiare, accetta di essere diverso, accetta di non essere sopra nessuno e di essere qualcuno. Solo così il tuo viaggio sarà un arricchimento per la tua anima, il tuo equilibrio e per la tua casa, quando farai ritorno. Perché da un viaggio, volenti o nolenti, si fa sempre ritorno.
Capisco, chiedo scusa a me stesso e ad Edimburgo tutta, mi accendo una sigaretta, è l’ultima. Con rinnovato ardore mi fiondo in un tabacchino, pieno di energia, pieno di allegria, compro un pacchetto di Marlboro da 20, un panino, una birra, una macedonia e un Mars, perché c’è un’offerta e me ne danno uno gratis. A me il Mars non piace, ma è gratis e sono troppo euforico per rifiutare un’offerta del genere. Vado a pagare, 20£. La mia euforia si trasforma in tragico allarmismo. Dove diavolo sono finiti 20£ tra un panino da 2£, un Mars gratuito, una birra, una macedonia rinsecchita e… Giusto. Il pacchetto di sigarette. Stupida euforia che rende ciechi, stupida allegria che rende stolti, stupida energia che rende noncuranti. Se fossi stato incazzato, me ne sarei accorto. Ora mi ritrovo incazzato e derubato da me stesso. Guardo il castello dal basso, lo osservo… “Addio castello, non li spendo i 16£ per entrare, ci vengo con Google Street View lassù“. Impreco, esco dal tabacchi/alimentari e vado a scaricare la rabbia al parco.
Faccio in tempo a farmi fottere la barretta di Mars da uno spavaldo gabbiano che senza remora alcuna, si fionda sulla mia borsa e se ne scappa gracchiando come una cornacchia. Gabbiani 1 Filippo 0. Comunque ribadisco che a me, il Mars, ha sempre fatto schifo, oltre a non capire di cosa sia effettivamente composto. Faccio la rapida conoscenza di due ragazze italiane che mi invitano a visitare, la sera, Grassmarket Street. Una strada molto importante e conosciuta che attraversa tutta la Old Town di Edimburgo e che offre un sacco di club e pub per i giovani. Le due ragazze sono ad Edimburgo da 1 mese e stanno studiando la lingua, mi dicono che è una città fantastica dove abitare, a misura d’uomo, pulita, precisa, effervescente… L’avevo già intuito ma sentire altri pareri simili al mio non fa che rafforzare i miei pensieri. Mentre sono pigramente spiaggiato sull’erbetta del Princess Park scorgo una collina all’orizzonte con a fianco un curioso obelisco. Decido che quella sarà la mia prossima meta prima di tornare all’ostello per mettere a posto il diario, farmi una rilassante doccia e prepararmi per la sera. Prima di dirigermi verso la collina che scoprirò poi essere la famosa Calton Hill (il belvedere di Edimburgo) faccio una rapida fermata al Fringe festival, una lunga e larga strada sotto il castello stracolma di artisti di strada, commedianti che si impegnano in piccoli trailer dei loro spettacoli e tanta, tantissima gente colorata. Decido però di passarci con comodo l’indomani, quindi solo toccata e fuga per me oggi.
Schivo abilmente tutti i volantini che provano ad appiopparmi perché so che li butterei via ed io odio sporcare e sprecare. Faccio un bel respiro e mi dirigo verso Calton Hill. Pare lontanissima, lo è. A metà strada inizio ad ansimare come un ciccione che si alza dal divano dopo 3 giorni di show televisivi, patatine e bevande dolcissime. Ero convinto che il mio allenamento intensivo nell’isola di Skye fosse servito a qualcosa. Un po’ come quando uno, al secondo giorno di palestra, si mette davanti allo specchio sfoggiando i muscoli, convinto di un evidente cambiamento. In realtà le gambe bruciano, il fiato scappa via dalla mia bocca senza tornare e quando arrivo in cima alla collina mi sembra di aver fatto l’ennesima scalata. Il piazzale della collina è pieno di asiatici, mi sento un po’ a Portree. Capisco che ho bisogno di riprendere fiato e che forse il Whisky della sera prima sta esigendo il suo dazio. In compenso la vista è notevole.
Mi riposo in cima alla collina che da sul Mondo. “Dormono, dormono sulla collina” il mio tenero cervello seleziona dalla mia playlist cerebrale la canzone più adatta, che si fotta Spotify. Faccio un respirone e decido di tornare verso l’ostello, torno ad avere un’aria svampita, leggera, ho caldo. Sono circa le 16.00 e mi lascio abbindolare da alcune scalette interessanti, adoro farmi abbindolare.
Sono tornato ormai verso il castello, quelle muschiose scalette mi stuzzicano, ignoro la fatica e mi ritrovo davanti alla Cattedrale di Saint Mary di Edimburgo, a volte sono proprio fortunato.
La mia giornata da turista girovago termina qui e mi avvio verso la notte di Edimburgo. Torno in ostello, incontro Rachid e Ricardo e decidiamo di andare, verso mezzanotte, a Grassmarket in qualche club. Prima passiamo qualche ora al pub dell’ostello con qualche band interessante che mi fa capire quanto poco sia valorizzata da noi la musica indipendente. Al pub possono accedere anche “esterni” e non è raro trovare anche persone di mezz’età in cerca di buona e frizzante musica da condividere con qualche giovane turista straniero. L’ambiente è molto amichevole e leggero, io e Ricardo facciamo la conoscenza di Dalila, una ragazza originaria dell’Alaska. Un luogo a me tanto sconosciuto quanto curioso. Dalila si unisce di buon grado alla nostra spedizione e verso mezzanotte partiamo per Grassmarket. In poco meno di 20 minuti di camminata arriviamo nel cuore pulsante della notte di Edimburgo. I Club sono ad entrata gratuita e le bevute hanno costi ragionevoli, probabilmente perché è giovedì. Un semplice Vodka Lemon costa 2£, non male, o forse male, dipende dai punti di vista.
I locali sono molto piccoli e spesso affollati ma non ci sono episodi spiacevoli e la sicurezza è sempre molto vigile. Domani, il 16 Agosto, farò un salto in molti locali differenti per fare una piccola recensione e dare qualche consiglio più approfondito. Nel frattempo passiamo la notte, fino alle 3.00 am, allo Sneaky Petes e torniamo allegramente verso l’ostello con Dalila sparita e persa nella folla ma che sicuramente avrà trovato un’alternativa migliore ad un italiano un po’ scorbutico e ad un portoghese esigente.
Torniamo in ostello, di Rachid nemmeno l’ombra, mentre Kolar russa candidamente nel suo giaciglio. Buona notte e buona mattinata a tutti.
SPESE EFFETTUATE:
- Pranzo e sigarette 20£
- Nottata fuori e pub dell’ostello 30£
COSE BENE
Edimburgo è più di quel che sembri, nasconde dentro di se dei luoghi nascosti e dei parchi molto interessanti. Il molo di Portobello richiede un paio d’ore di cammino ma ne dovrebbe valere la pena. I parchi sono molto rilassanti e puliti e le strade, nonostante ci sia il festival, sono abbastanza vivibili. La temperatura inoltre, è godibilissima. La parola “città a misura d’uomo” è spesso abusata ma in questo caso, azzeccata. Inoltre, sono riuscito a resettare il firmware del Nexus e quindi ho nuovamente un orologio e una macchina fotografica da minchiate.
COSE MALE
I costi sono molto alti, specialmente per visitare i luoghi di maggiore interesse. L’entrata al castello costa 16£, l’entrata ad una torre di avvistamento, sudicia e maleodorante 4£. Purtroppo conviene mangiare dentro McDonalds e affini per risparmiare, anche se io suggerisco i supermercati biologici come Co-Operative e il Sainsbury, dove è possibile trovare ottimi panini biologici con scadenza il giorno stesso (quindi molto freschi) a prezzi decenti (6/7£ circa con acqua, macedonia e un gustosissimo Mars in omaggio).
FOTO BONUS
Il gioco della Lava. Non se se vi è mai capitato da più o meno piccoli. Era uno dei miei giochi preferiti, facevo finta di avere tutto intorno a me del magma mortale e quindi dovevo rimanere su sassi, divani, mattonelle e tutte le altre cose che “emergevano” dal mortale pavimento. Un bellissimo esempio della potenza della fantasia che non dovrebbe mai essere dimenticata… Anche se… Lo sappiamo, no?
Have a decent time
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